Un nome difficile da pronunciare che indica una antica usanza georgiana che alcuni ancora non conoscono.
Durante il tradizionale supra (banchetto) due ospiti decidono di brindare con vino georgiano incrociando le braccia, con questo gesto.
Si dice che il re Vakhtang abbia convertito al cristianesimo Khevisberi, capo delle popolazioni insediate sui monti georgiani: per suggellare questo avvenimento, in segno di lealtà, hanno dato vita ad un brindisi di unione di corpi, braccia, fede e spirito.
In Georgia dunque il brindisi è fin dall’antichità un rituale imprescindibile, un atto conviviale e sacro tra i commensali che viene spesso arricchito non solo dalla presenza formale del tamada, il cerimoniere che annuncia gli argomenti e le persone per i quali alzare i calici, ma anche da un importante accessorio come il Kantsi, il tradizionale corno potorio che accompagna quasi tutti i banchetti georgiani.